Da lui ad esempio ne avevo sentito parlare moltissimo di questa famosa Cina
E quindi eccomi qua a Xi'an, dove insegno Italiano e Inglese ai Cinesi. Avendo lasciato il mio precedente lavoro per diventare insegnante, mi sento ripagato del rischio intrapreso. Certo è difficile fargli entrare in testa che esiste la lettera eRRe nell'alfabeto italiano, ma l'abnegazione di questi giovani studenti è ammirevole.
A parte la simpatia che questi ragazzi mi suscitano per il semplice fatto che si interessano alla cultura italiana, ma assegnare loro un esercizio che prevede l'ascolto di Jovanotti e vederli battere il piedino a tempo è roba da pianto di commozione. Senza contare i regali che mi hanno fatto per la festa del maestro.
Regalo di Alessio, studente del mio corso di italiano. Scritto a mano. A quanto ho capito è un passo dell'I Ching, il seguente: "La Terra porta ogni cosa, buona e cattiva, senza eccezioni."
Regalo di Amy, 6 anni. Una delle mie studentesse d'inglese. Mosaico a tema Frozen.
Per il resto che dire, ho finalmente un appartamento mio. Ciò ha comportato che io scomodassi il tuttofare della scuola che parlandomi solo in cinese mandarino stretto mi ha scarrozzato per tutta Xi'an a comprare l'occorrente per il trasloco, quindi materassi, lenzuola, cuscini, appendini e via discorrendo. Ancora oggi ho postumi di quella giornata, mal di testa e labirintite, come delle mie peggiori sbronze. Di quelle sbronze però che racconti volentieri.
Da mesi ho celato il mio approfondito studio della lingua cinese. Sono riuscito a raggiungere un accettabile A2 in pochi mesi, ma in compenso piano piano questa lingua mi ha conquistato. Non tanto il parlato ma lo scritto, aveva ragione il professore di Benigni nel film "Il Mostro": "Il Cinese è una filosofia, un modo di essere".
Minuto 2.38: la mia reazione quando i tassisti mi fanno domande che esulano dal "Di dove sei? Che lavoro fai? Ti piace Xi'An?" e compagnia cantante
Gli esercizi di scrittura portano via ore, ma è davvero come dipingere un quadro e leggere un libro allo stesso tempo. È attraverso la scrittura che si capisce la cultura cinese e i suoi 5000 anni di storia. Qualche esempio.
La parola buono si traduce in 好 (hao3). Il radicale 女 (nü3) si unisce a 子 (zi3). Singolarmente significano rispettivamente "donna" e "figlio", insieme assumono il significato di "buono".
Questo però è proprio basico, spingiamoci oltre.
Altro esempio, ancora più visuale è la parola "cuocere a vapore", che si traduce in 蒸 (zheng1). Ebbene si parte dal basso con il simbolo del fuoco (灬), si procede verso l'alto con il simbolo dell'acqua (水) e ancora più su il simbolo dell'erba (艹). Io già mi immagino cinesi che da millenni accendono il fuoco che bolle l'acqua con dentro dei vegetali per la zuppa. Trascendente nel tempo.
Questo aspetto è ciò che rende speciale l'apprendimento della lingua cinese al cospetto di qualsiasi lingua europea. Ho imparato il tedesco, lo spagnolo, l'inglese, un po' di francese, ma il cinese è semplicemente diverso. Amo le sfide culturali perché ne esci sempre arricchito, è fatale.
Dopodiché mi conoscete, qualsiasi lingua vale la pena di essere imparata perché qualsiasi lingua si porta dietro la sua cultura e la sua storia.
So far so good insomma. Presto nuovi aggiornamenti con altri mirabolanti racconti che ho tralasciato per evitare di mettere troppa carne al fuoco. E poi chissà, magari potrò inaugurare la pubblicazione dei miei primi video musicali girati in Cina!
Chamampi sikuri!
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