Questo tizio, tale Matt Harding, ha girato 3 o 4 video del genere. Ogni video comprende decine e decine di posti nei quali è stato.
Ora quello che mi ha sempre incuriosito di questi video, oltre a quanti soldi devi avere e che lavoro devi fare per permetterti di girare tutto il mondo (sigh), è stato il gioco fra persone, luoghi e musica.
Persone diverse, luoghi diversi e musica a creare quell'equilibrio universale; la lingua che tutti riusciamo a capire. Per 3 minuti il mondo sembra un posto perfetto, le differenze azzerate, anzi valorizzate. Con i tempi che corrono non è cosa facile da realizzare.
La prima volta che ascoltai il sikuri era a una festa di compleanno in Germania, a suonarlo c'era il mio futuro maestro. Parte "El condor pasa", un peruviano al flauto, un dominicano alla chitarra. Ricordo che il tempo sembrava sospeso e l'unica cosa che avevo per la testa oltre a quella bellissima melodia, era l'idea di imparare a suonare il sikuri anche io.
Quella melodia, quello strumento, la cosmovisione andina che lo accompagna, il suono della Pachamama (Madre Terra), rendevano ogni suonata un omaggio alla stessa, o forse un omaggio suo a noi.
Da lì, vista la mia passione dei viaggi, è nata l'idea di "omaggiare" la Pachamama ogni dove io mi recassi. L'idea del video per marcare il tempo, la mia vita che passa, l'unico souvenir che resta e che dipinge il momento esattamente per quello che era. Al tempo stesso uno stimolo continuo a viaggiare.
Tutto ciò può sembrare fricchettone, lo so, ma giuro che se non altro non farò citazioni da "Into the wild", non vi darò la soddisfazione fino in fondo! 😁
D'altronde ad essere troppo introspettivi...
¡Hasta la próxima!