Quest'anno posso reputarmi soddisfatto in tema di viaggi: Spagna, Polonia, Lituania, Lettonia, Estonia, Finlandia... e ora di nuovo Italia.
Invitato da un amico d'università a Genova, non me lo sono fatto chiedere due volte.
È strano come con certe persone le cose si possano riprendere esattamente da dove si erano interrotte l'ultima volta. Sappiamo bene che l'università è il periodo di maturazione per eccellenza: scopri che il mondo è vastamente più grande della tua piccola provincia novarese, sia in termini di grandezza fisica, sia in termini di culture da scoprire e modi di pensare. Impari il senso della prospettiva e di come vada, per puro istinto di sopravvivenza, ampliato per rimanere al passo con il mondo che gira.
E con Giacomo è sempre stato un po' di tutto questo: discussioni di politica, progetti di viaggi (originariamente in Irlanda in Erasmus dovevamo andarci insieme) e musica, tanta musica.
Quando Giacomo mi ha detto che avrebbe fatto un concerto di cover di De André non ho saputo resistere e ho prenotato subito il biglietto del treno. Lo stesso motto di questo blog: "Per la sola ragione del viaggio, viaggiare" è tratto da Khorakhanè, una canzone del celebre cantautore genovese. Questo concerto s'ha da vedere.
Molto lodevole anche l'iniziativa di pagare il biglietto del concerto in cibo da spedire nelle zone di guerra in Palestina.
E tante discussioni fiume fino a notte fonda come ai vecchi tempi, su temi mai banali, fra una battuta di merda, un gioco di parole e una riflessione sulle prossime mosse dei capi del mondo sullo scacchiere geopolitico mondiale.
Particolarità, il soggiorno è stato al Forte Tenaglie. La particolarità di dormire lì, è l'aver fatto a piedi, passo dopo passo, camminando e godendosi il panorama, chilometri ogni giorno dalla città alla collina. A parte una notte in cui abbiamo dovuto correre per prendere l'ultima funicolare. Ho dimostrato a me stesso di avere ancora l'età, per fortuna, per quanto il mio fiatone per la mezz'ora seguente abbia provato a sostenere il contrario.
La natura circostante è avvolgente, si vede il porto di Genova e tutta la città dall'alto. Verde dappertutto.
Spiace quasi di non aver visto il tanto citato caligo, ovvero la nebbia di mare, ma osservando la foto direi che non ci si può comunque lamentare.
La tappa culturale principale del weekend per quanto riguarda le cose che Genova ha da offrire da un punto di vista storico-culturale è stata senza dubbio il Castello De Albertis. Enrico Alberto De Albertis fu un importante navigatore che ripercorse le rotte di Cristoforo Colombo, e non solo. Tanti cimeli e reperti storici da tutte le parti del mondo.
...per poi finire sempre lì, dove il richiamo della musica e della poesia di De André si fa più forte: in Via del Campo.
È bello finire questo 2024 con questo viaggio: l'amicizia, lo stimolo culturale, la poesia, la musica, i viaggi, l'esplorazione. Mi auguro, e vi auguro, altrettanto di tutto questo in questo 2025 ormai alle porte. Che sia per tutti noi un anno rigenerante come questo ultimo viaggio del 2024 è stato per me.
Chamampi sikuri e alla prossima!